Lui & Lei
Rinchiusa nella torre
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26.02.2025 |
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"Peccato in fondo le voglio bene , vorrei cambiasse , a tavola non spiccica una parola , dal canto suo Rubina cerca di coinvolgerla, sente ostilità ma cerca..."
Rinchiusa nella torre.Nascere in una famiglia ricca agevola le tue scelte,puoi essere insensibile agli altri e spocchioso come certi amici di mia sorella,o pensare come fa lei al lusso e a mettersi in vista nei migliori salotti italiani,se poi oltre al denaro hai un titolo aristocratico, il più è fatto,tutte le porte si aprono.
Già,Conte, è incredibile che ancora al giorno d'oggi certe cose contano, al secolo conte Astolfo, Codini Gabbio,un ramo di un'antica casata,sono il più ricercato degli scapoli,a prima vista vengo scambiato per un tedesco,saranno i capelli biondi e gli occhi azzurri anche se di fisico esile,non dedico tanto tempo alla cura del fisico.
Sembra incredibile ma anch'io ho un castello tutto mio,certo ci vado di rado occupato come sono nella mia professione barra missione.
Il mio studio legale si occupa in maniera particolare di persone indigeni, gente che non può pagare certe parcelle per un avvocato,aiuto persone che hanno subito dei soprusi, altre che hanno sbagliato per bisogno, magari piccoli furtarelli per procurarsi del cibo,o persone che per mala sorte si sono rovinate vittime di usurai.
Lo studio non si occupa solo di quello,ho tanti clienti ricchi e ben paganti ma prima di accettare un incarico devo essere convinto che è una buona causa.
Dato il numero di clienti non paganti spesso lo studio finisce in rosso ma posso permettermelo, diciamo che è la mia forma di beneficenza,aiutare il prossimo bisognoso mi fa stare bene e non sono certo soldi che mi mancano.
Dicevo del castello,tipico maniero arroccato su un dirupo,da una parte una parete di roccia, da lassù in una giornata limpida si riesce a vedere il mare, dall'altra una discesa abbastanza ripida ma con dei terrazzamenti e una comoda strada che porta nei pressi della cittadina.
Ogni terrazza è un giardino, specie in primavera un luogo incantato, di solito qui si raduna la famiglia durante le feste comandate,i miei organizzano grandi serate dove gli invitati hanno conti e entrate almeno con sei o sette zeri,uno sfoggio di opulenza un vero schiaffo alla povertà.
Sarebbe da ipocrita da parte mia sputare nel piatto,amo la famiglia compresa la mia frivola sorellina,partecipo alle feste e spesso raccolgo generose donazioni per l'attività.
Durante il resto dell'anno c'è solo il minimo del personale , Carlotta, cuoca e governante di casa,suo marito Beppe, maggiordomo factotum e giardiniere e due ragazzi che si occupano della sicurezza,il loro compito è prendersi cura delle opere,sculture e quadri di valore del castello.
Di solito ci faccio un giro per una decina giorni in tarda primavera,mi godo i giardini che sono uno spettacolo, periodo di riposo dagli impegni quotidiani.
La storia risale a qualche anno fa',era mattina presto,dal castello si sentiva il vociare del mercato a meno di un chilometro di distanza,ne approfitto per andare al bar a fare colazione senza disturbare Carlotta,la giornata è splendida,il programma, farmi un giro tra le bancarelle ,un tuffo tra la vita reale di tutti i giorni.
Sono seduto nel dehor del bar che mi godo un croissant, quando tra la folla vedo una scena purtroppo piuttosto comune,una ragazza scippa la borsa ad una signora ingioiellata e si dà alla fuga nella mia direzione.
Sto alzandomi per intervenire ,la ragazza si ferma guarda nella borsa,per un attimo sembra indecisa poi ritorna sui suoi passi.
Nel frattempo attirati dalle urla erano intervenuti due carabinieri,la ragazza lascia la borsa a terra a pochi metri dalla vittima e tenta la fuga,ma viene placcata da uno dei militi.
Nel frattempo mi sono avvicinato curioso da quanto visto:”bastardi, vigliacchi lasciatemi ,non ho rubato nella, stronzi non lo vedete ho riportato la borsa,diglielo, diglielo “,si rivolge alla signora che la guarda dall'alto in basso come fosse un escremento, poi la portano in caserma.
Attorno alla signora di forma un capannello di curiosi, ovviamente fanno domande ,la signora e stizzita ,la classica ricca con la puzza sotto il naso.
“Gliela farò pagare a quella baldracca, la farò sbattere in galera, certa gente non ha il diritto di vivere in comunità, se fossi io a comandare, non ci sarebbe certa gente libera di importunare la persone per bene ma adesso la paga,vado in caserma a fare la denuncia gliela farò vedere io”.
Non sono il paladino della anarchia ma quando sento certi ragionamenti mi ribolle il sangue, sicuramente la ragazza aveva intenzione di rubare ma qualcosa è successo, voglio andare affondo alla cosa,torno al castello e ne parlo a Carlotta.
Descrivo a sommi capi la signora:”buona quella è una gran stronza, ce l'ha con il mondo se dipendesse da lei torneremo alla ghigliottina”,’lo supponevo è meglio fare un giro in caserma,un po' di lavoro non può farmi male”.
Raggiungo a piedi la caserma:”buongiorno,sono l'avvocato Astolfo Codini Gabbio, vorrei parlare col maresciallo”,”glielo chiamo subito signor Conte”,”avvocato,sono qui in veste di avvocato”,pochi minuti e arriva il maresciallo,mi fa accomodare nel suo ufficio:”dica signor Astolfo a che devo la visita “,”è un uomo di una certa età con un sorriso gioviale, già il fatto che mi ha chiamato per nome me lo rende simpatico.
“Sono qui per la ragazza,quella dello scippo al mercato”,”ah quella poveretta,mi fa tanta pena,a mio parere è una brava persona, purtroppo è orfana e nessuno le offre un lavoro dignitoso, d'estate raccoglie frutta e tira su qualche soldino ma nessuno la assume ,la sua pedina non è certo immacolata,i primi furtarelli da minorenne quando scappava dall'orfanotrofio,si è fatta il riformatorio,poi con la maggiore età, dentro e fuori da galera,non è una delinquente ruba soltanto il minimo per sopravvivere ma purtroppo questa volta la vedo dura per lei ma come mai lo chiede?”,”vorrei assumere la sua difesa e guardare l'incartamento della denuncia”.
“Bisogna aspettare è tutto dal magistrato “,mi stupisco:”solo per il furto di una borsa immediatamente riportata?”,”non me lo dica,la signora ha denunciato il furto di 5000€ e gioielli, anche a me' pare strano,rubare un capitale e poi tornare indietro ma la signora è la moglie del sindaco e per accusarla di mentire ci vogliono prove”,”già la giustizia indulgente con i potenti e intransigente con i pezzenti è una storia già vista,firmo immediatamente il mandato di difesa e chiedo i domiciliari “,”sarà dura,la ragazza ha la residenza in comune, dovrebbe trovare qualcuno che la ospita sempre che sia d'accordo il giudice”.
Essere ricchi e conosciuti ha i suoi vantaggi,conosco bene il magistrato dopo pranzo lo contatto,nel frattempo chiedo di vedere la mia assistita.
“Prego la faccio accompagnare nel mio ufficio,ora devo andare,sono contento di averla conosciuta non dovrei dirlo ma mi sta simpatico,a presto”,ci stringiamo la mano,c'è ne fossero di gente così.
Arriva la ragazza strattonata da un carabiniere mentre lei lo investe di insulti :”grazie ci lasci soli ”,”certo ma l'avviso questa graffia è una furia”,appena uscito il carabiniere la tipa si guarda attorno nella ricerca disperata di una via di fuga :”tranquilla siediti,non puoi e non ti conviene scappare”,”chi sei tu? Che cazzo vuoi da me'”,le sorrido :”magari evitarti qualche anno di galera,ti hanno pizzicata troppe volte,e con la denuncia che ti ha fatto la signora e senza condizionale ti becchi almeno sei anni di gabbio e adesso siediti,parliamo un po'”,”non mi serve un cazzo di avvocato d'ufficio e non ho certo soldi per pagarne uno bravo,se non riesco a scappare sono fottuta”,”e chi ti dice che non sono bravo, magari hai vinto la lotteria”,si siede disperata mettendosi le mani tra i capelli, continua a ripetere sono fottuta,poi si infervora:”sono una cogliona,chi me l'ha fatto fare di restituire la borsa,ormai ero fuori pericolo e potevo fottermene della salute di quello o quella a cui servivano le medicine “.
Le alzo il mento per guardarla in faccia,manca poco che mi prendo un pugno in pieno viso:”lasciami stare porco bastardo,non permetterti di toccarmi”,forte la tipa,bel caratterino.
“Allora fai uno sforzo,dimmi nome e cognome,mi servono per il mandato”,”ma si infondo non cambia nulla,mi chiamo Rubina il cognome sceglilo tu,non ho mai conosciuto i miei genitori, probabilmente quella che mi ha messo al mondo si è liberata di me”,” ok ma un cognome te l'hanno affibbiato”,”Rossi,sai la fantasia “.
Mi scappa da ridere, Rubina rossi ,il colore della pietra preziosa,e poi Rubina che ruba c'è ne da fare umorismo:”cazzo ridi deficiente,sono nella merda e tu ridi,bell avvocato che mi hanno rifilato” .
“Scusa hai ragione è per il colore del rubino e il fatto che ti hanno beccata a rubare”,mi aspettavo almeno uno schiaffo ma invece sorride, sveglia la ragazza :”e va bhe', almeno in tribunale ci faremo quattro risate,dai dammi il foglio da firmare, tutto sommato non sei malaccio”,”grazie,vedrai se va come penso ti tolgo da questo pasticcio","illuso ho sbagliato la persona,chi poteva immaginarsi che era la moglie del sindaco,era due giorni che non mangiavo e poi speravo di andare ai bagni pubblici per farmi una doccia “.
Effettivamente puzza come una capra,la guardo bene,tutto sommato nonostante è conciata male mi sembra bella,alta almeno quanto me,capelli lunghi corvini ma unti da fare paura e due occhioni verde smeraldo, sicuramente vestita in modo adeguato farebbe la sua figura.
Firma il mandato:”adesso chiamo il carabiniere,ci vediamo prestissimo,tranquilla prima di domani ti tolgo da qui !”,”non fare lo sbruffone non sono un ingenua”,”vedremo per ora ciao a presto “ .
Esco dalla stazione dei carabinieri,mi faccio un giretto, giusto per mettermi appetito poi torno al castello, mi aspetta qualche delizioso manicaretto di Carlotta.
Dopo pranzo telefono al magistrato,essere ricchi e conosciuti aiuta,mi dice che è una causa persa ma se voglio e me ne assumo il rischio concede i domiciliari sotto mia responsabilità,lo ringrazio e lo prego di mandare una PEC in caserma.
Certo ,forse ho esagerato, l'unica soluzione è tenerla da me con tutti i rischi connessi in caso di fuga,ma Flick e Flock come simpaticamente chiamo le guardie private mi dà una certa sicurezza.
Alle diciassette torno in caserma, il maresciallo mi viene incontro sorridente:”bravo e difficile trovare chi usa le sue influenze per una povera crista, comunque occhio quella scappa come una lepre”,”tranquillo la terrò d'occhio e grazie ancora”.
Vado alla camera di sicurezza,lei è stesa sul giaciglio:”dai vieni puoi uscire da qui”,mi guarda come fossi un alieno,mi segue guardinga guardandosi le spalle.
“Non cercare di scappare se no aggravi la tua posizione ,una gazzella ci accompagnerà a casa mia”,non una parola,visto l'impossibilità di fuga sale sull'auto,mi metto dietro accanto a lei,puzza da fare schifo roba da fare venire il vomito,mi sa che dovrà darsi una bella strigliata con tanto bagnoschiuma e shampoo.
Si accorge che l'auto gira nella strada che porta al castello,mi guarda sorpresa:ma dove stiamo andando,qui si và solo al castello?”,”te l'ho detto,fino al processo resti da me”,”ho cazzo tu abiti li?”,”ci vengo ogni tanto ma si il castello è mio”.
Sgrana gli occhi ma non dice nulla, arriviamo al grande portone che si apre al passaggio dell'auto e si ferma al centro del cortile :”scendi Rubina siamo arrivati”,”scende dalla gazzella guardandosi intorno,le faccio cenno di precedermi, l'ingresso si apre e vede le guardie armate.
“Prigione di lusso “,”non preoccuparti sono miei dipendenti, all'interno del castello puoi muoverti dove ti pare, l'importante è che non tenti la fuga se no mi tocca chiamare e farti mettere il braccialetto elettronico,per il resto considerati mia ospite “.
“Ma che cazzo ..","buonasera Conte “,”ancora la stessa storia,quando sono solo chiamami Astolfo”,”scusami Astolfo hai ragione sai l'abitudine”,”questa è la signorina Rubina per un po' resterà nostra ospite, è ai domiciliari ma se non fa azioni sconsiderate trattarla come ospite gradita”.
Rubina è confusa,mi segue lungo i saloni fino al mio ufficio, chiamo Carlotta :”ecco la nostra ospite,ti occuperai di lei,trattala bene non farmi fare brutte figure”.la ragazza è sempre più nel pallone:”ma tu chi sei?”,”e il Conte Astolfo la più brava persona che conosco,sei in buone mani, ritieniti fortunata”,”tze’,tu sarai conte ma io sono la principessa della sfiga,lasciami andare ti prego a tè non costa nulla “.
Le sorrido:”non posso fino al processo ho la responsabilità di non farti scappare ma se ti comporti bene diventeremo amici”,guarda le grandi vetrate con le antiche inferriate:”sbagliato il bagno è da un'altra parte ,che dici la mettiamo in camera di Maria Antonietta”,”non fare lo spiritoso se lo scopre ti cava gli occhi”,”scherzavo,dai che dici le diamo l'appartamento azzurro,seguimi”.
L'appartamento è per gli ospiti di riguardo,sorrido all'idea di vedere la sua faccia,ma quando entra lo stupore che leggo nei suoi occhi mi fa capire che genere di persona è:”ma tu sei matto,questa è una reggia,non scherzare mi basta un letto non ne vedo da mesi”,le apro la porta del bagno,guarda con stupore la doccia e la grande idromassaggio :”cambiata idea? Qui se ti comporti bene non sei prigioniera,questa è la chiave del tuo appartamento e lì c'è il terrazzo,non pensare di scappare da lì , c'è una parete a picco e non voglio raccogliere i cocci,adesso ti chiudi qui e ti fai un bel bagno,quando sei pronta schiaccia il tasto rosso, arriverà Carlotta con qualche vestito di mia sorella,se mi cerchi schiaccia il verde io ti aspetto in ufficio,fatti accompagnare non per tenerti d'occhio ma ci vuole un po' per orientarsi”.
La lascio e vado in studio, domani mi arriva il faldone della denuncia e inizierò a studiare il caso.
Passa più di un'ora,squilla la linea interna e lei ma non risponde, magari non sa come fare e non riesce a chiamare Carlotta,e va bhe' vado a vedere cosa vuole la mia assistita.
“Permesso dim..”resto di sasso,una venere, è bellissima,avvolta in un asciugamano bianco,i capelli lucenti,le gambe più belle che abbia mai visto, caviglie sottili e piedini fatti per essere adorati :’vieni entra ,sembra che hai visto un fantasma,non sono così brutta”,alza le braccia e l'asciugamano cade a terra,deglutisco,non riesco a togliere gli occhi da quelle splendide forme.
“Ti piaccio un pochino,anche tu sei un bell'uomo,vieni ci divertiamo “,le salterei addosso da quanto è bella ma primo non è etico e secondo sicuramente da me cerca solo la libertà.
Entro, fingendo malcelata sufficienza vado al telefono e chiamo Carlotta :”si sono io trovato niente da metterle?”,”bene, perché la signorina sta preparando freddo”.
Diventa nera:”già dovevo immaginarmelo non sono niente per te abituato a gran signore con le tette flaccide,che razza di finocchio”,”dici, se ti incontravo da un'altra parte ti avrei fatto una corte spietata, ma mai mischiare il lavoro col piacere e poi se vado con una donna e perché lo desidera non per avere qualcosa in cambio,di donne a pagamento posso averne quante ne voglio”.
Dal nervoso le scendono lacrime:”stronzo tè e i tuoi soldi ,se è capitato di prostituirmi è stato per mangiare o un posto dove passare una notte al caldo,come ti permetti di giudicarmi,sono stata con uomini che mi faceva schifo,per sopravvivere, capito sopravvivere, anche se a volte penso che non ne valga la pena”.
Mi avvicino e con un fazzolettino le asciugo le lacrime:”scusami non avevo diritto di dire quelle parole, dobbiamo imparare a conoscerci,credimi sono qui per aiutarti “,tra i singhiozzi fa cenno di assenso con la testa.
“Bene,sua sorella ha lasciato due armadi pieni di abiti e a quanto vedo , sono della tua taglia anche se la contessina è molto più piccola,possiamo darci del tu vero?”,si getta a piangere tra le sue braccia,devo andare se no mi commuovono e l'espatrio dove vuole lei.
Alle otto in sala da pranzo entra un angelo:”Rubina sei splendida,faresti felice chiunque,vieni siediti hai appetito?” Per tutta risposta si mette a mangiare a quattro ganasce, sembra voglia mangiare anche le gambe del tavolo.
“Sono contento che ti piaccia la cucina di Carlotta “,alza il viso dal piatto:”erano giorni che non mangiavo,questa mattina in caserma ho rifiutato il cibo faccio schifo vero?”,”tranquilla ,non riuscirei a sopravvivere due giorni con quello che hai passato, aspettami vado di là a chiamare il personale,il dessert lo mangiamo insieme”.
Mi guarda con un certo stupore ma quando si mettono a tavola capisce che è una mia abitudine, nonostante sia sempre sulle sue la serata è piacevole ,la sento anche ridere una risata cristallina, non lo ammetterei neanche a me stesso ma questa fragile ragazza comincia a piacermi, vicino alle labbra ha briciole di cibo ma non le dico niente è bella così .
Dopocena restiamo soli ,la porto sul grande terrazzo,lei ammutolisce,guarda le stelle,la cittadina che da qui sembra una miniatura e all'orizzonte la striscia del mare illuminata dalla luna :”dio che bello,un vero spettacolo e quello in fondo?” mi rendo conto che non ha mai visto il mare dal vero, è passata dall'orfanotrofio,al riformatorio,alla prigione e a vivere in strada,sono queste le cose che mi fanno capire la mia fortuna.
La serata è tiepida restiamo parecchio tempo a goderci il panorama:”ti và di bere qualcosa?”,”mi farei volentieri una birra è da tempo che non ne bevo”,”dovevi dirmelo in tavola c'era solo vino,da domani non mancherà ma temo che qui al castello non ce né, posso provare a chiedere a flik e flok”,”perché li prendi in giro “,”ti sbagli sono fratelli ma non si assomigliano per niente, il soprannome se lo sono dato loro e mi sembra simpatico,che ne dici di un flute di champagne”,”non so,non ho mai provato, è roba da ricchi,quando ero al riformatorio a Natale ci davano il sidro di mele era buonissimo”.le verso un flute ghiacciato,lei assaggia,il gas e le bollicine la fanno starnutire :”non ti piace?”,”scherzi è buonissimo”,lo tracanna in un sol colpo e poi tende il bicchiere per farselo riempire,sorrido bella e genuina, è bello stare insieme a una che non se la tira.
Dal primo flute ci scoliamo due bottiglie, Rubina è allegra ma non ubriaca :”mamma mia ci siamo scolati almeno dieci euro di questa cosa buonissima”,”champagne si chiama champagne e ti sei bevuta più di mille euro”,”ma dai non prendermi in giro “,”credimi e vero,sono le soddisfazioni dei ricchi,ma io personalmente adoro il prosecco italiano domani faccio riempire il frigo,costa molto meno ed è prodotto in Italia ma raccontami un po' di tè.
“Sai già tutto tranne la sofferenza di vivere in strada ma questo non posso spiegarlo, bisogna viverlo ma non lo auguro a nessuno “,”hai studiato?”,”ho fatto le medie,so leggere scrivere e far di conto,al momento di fare le superiori avevo il pensiero di sopravvivere”, “bhe’ se ti và un domani puoi continuare gli studi e prenderti almeno un diploma così magari trovi un lavoro dignitoso che ti permetta di vivere senza stenti”,”la fai facile tu,ma chi assume una coi miei precedenti,la prima volta che c'ho creduto, dovevo fare la cameriera,quel porco del padrone è stato quello che mi ha sverginata per poi cacciarmi per strada”.
L'impulso è di baciarla e stringerla tra le mie braccia per proteggerla,ma mi limito a parlare,se passo il segno non torno indietro :”ti giuro che da oggi in poi potrai mettere il passato alle spalle “,”ti conosco solo da oggi,tu sei buono ma e difficile che non finisca in prigione ma se se succede passerò il tempo a studiare,hai ragione non voglio buttare la mia vita, grazie,posso darti almeno un bacio “,”lo vorrei,non sai quanto ma l'etica non lo permette,spero solo che quando sarai libera.. “,non mi lascia finire la frase,mi prende per il bavero mi attira a sé,le nostre labbra si uniscono,il più bel bacio della mia vita,le lingue si incrociano,danzano tra loro, Rubina mi morde il labbro e torna a baciarmi con trasporto,vorrei che questo momento non finisse mai,sono completamente ubriaco,ubriaco di lei.
Improvvisamente si allontana:”scusa non dovevo,non voglio rovinarti la vita,spero che riesci a aiutarmi non posso pretendere altro,i bei sogni si avverano solo nelle fiabe e io conosco solo la dura realtà della vita”,mi lascia lì impalato come un imbecille e scappa via.
Sento ancora il sapore delle sue labbra ma forse è più saggia di me,non può funzionare in fondo non la conosco nemmeno magari da parte sua è è solo una tattica,nella testa mi frullano mille pensieri ma la verità è che la voglio.
Le vado dietro,metto la mano sulla maniglia delle sue stanze ma non ho il coraggio di aprire,me ne ritorno sconsolato in camera mia,mi sento uno scemo,non so cosa è meglio,devo imbottirmi di sonniferi fino a quando prendo sonno.
Al mattino a colazione non c'è:”scusa Carlotta hai visto Rubina”,’non si preoccupi ,si è svegliata presto ed è andata a dare una mano a mio marito in giardino”,mi indica la finestra:”eccola,la guardi è proprio una brava ragazza e non sfigura in mezzo ai fiori”, resto incantato a guardarla,lei mi vede e mi saluta con la mano.
“Signor Astolfo,ci conosciamo da quando lei era un bambino,non ho nulla da insegnarle ma creda a me,certi sentimenti non conoscono barriere,ho visto ieri sera i vostri sguardi,fate come volete ma gettare alle ortiche una bella storia è sbagliato ma infondo è solo il consiglio di una vecchia impicciona,lei è giovane e in gamba saprà sicuramente cosa fare”.
Una lezione di vita,forse la migliore che abbia mai ricevuto,finisco la colazione giusto in tempo, è arrivato il maresciallo a portare la documentazione,ci beviamo insieme un caffè,anche lui guarda dalla finestra, vede Rubina rendersi utile,anche da qui si vede la sua espressione gioiosa , è sveglia usa il forbicione con competenza come conoscesse il mestiere.
“Caro conte sarebbe un peccato se finisse dietro le sbarre,mi sembra una brava ragazza che ha avuto una vita difficile, non certo una delinquente in recuperabile,spero riesca a tirarla fuori dai guai”,”farò di tutto per riuscirci mi sto affezionando”,”bravo,ora pulita e in ordine è anche una bella donna e a un occhio allenato come suo non può essere sfuggito”,strizza l'occhio, è chiaramente un brav'uomo.
Appoggio l'incartamento sulla scrivania e scendo in giardino con lui ;”buongiorno signorina”,Rubina lo vede e trasale “volete portarmi via”,”tranquilla,qui è in buone mani, spero di rivederla da donna libera e magari in compagnia del Conte”, riprende colorito,ha perso l'arroganza verso la divisa,il maresciallo le si avvicina e le stringe la mano,lo guardiamo ripartire,quasi senza accorgerci ci teniamo stretti per mano.
D'un tratto la magia si rompe lasciamo le mani imbarazzanti sotto lo sguardo benevolo e sorridere di Beppe :”signorina Rubina ,se le và l'aspetto oggi pomeriggio per dare una sistemata alle rose”,”grazie,vengo senz'altro”,poi guarda me come a cercare la mia approvazione,le rispondo con un sorriso.
“Dai vieni in studio,diamo un'occhiata agli incartamenti,lei si siede accanto a me' è nervosa:”dimmi sono fregata”,”non direi”,continuo a leggere, finito sorrido:”cara chi troppo vuole nulla stringe e non mi riferisco a tè,e adesso dimmi,racconta per filo e per segno,una premessa,ero seduto al dehor del bar,ho visto che fuggivi,durante la corsa hai aperto la borsa e hai guardato dentro,ti sei bloccata e sei tornata indietro, perché?”,”tu mi credi?”,”certo ,se prendo una causa è perché sono convinto dell'innocenza anche se è ovvio che le intenzioni erano di rubare ma poi è successo qualcosa “,”ti ricordi,erano giorni che non mangiavo,non mi lavavo e non vedevo un letto,ho visto quella signora piena di gioielli, era l'occasione per andare almeno un giorno in una pensione,quella era ricca non ne avrebbe sofferto ma poi ho visto che la borsa era piena di farmaci,ho pensato che un suo caro stesse male e non me la sono sentita”,”adesso è tutto chiaro,la donna che ammiro non può essere malvagia”,ho parlato d'impeto senza pensarci,lei mi guarda stupita.
Getto la veste :” te l'ho detto che mi piaci,mi piaci da morire, voglio aspettare il processo,so di poter vincere ma vada come vada non sparirò,in due giorni sei entrata a fare parte della mia vita e non voglio perderti”,ha gli occhi lucidi:”ma tu ,ma noi,non puoi ,io sono,sono..”, questa volta sono io a non darle il tempo,la bacio,un bacio per niente casto,preludio ad un desiderio che non può spegnersi,la voglio,la desidero,perdo ogni ritegno,mi alzo chiudo a chiave la porta e la guardo come un cucciolo speranzoso.
I vestiti volano a terra,ci baciamo con furia,le nostre labbra sono come acqua per un assetato,le mani scendono a palmare i corpi, desiderio di conoscenza e possesso,mi attacco ai suoi sensibili capezzoli come a succhiargli la vita ,la desidero come non ho mai desiderato nessuna.
Rubina con un braccio fa volare tutti gli incartamenti,il computer e tutti gli oggetti a terra,balza sulla scrivania,allarga le gambe e con le mani dischiude le labbra del suo fiore che è già un lago di umori.
Mi getto a leccare,il suo sapore mi fa impazzire,scosse di piacere mi arrivano direttamente al cervello,lei si agita e ansima,ci mette poco a urlare il primo orgasmo,un urlo liberatorio per un desiderio a lungo represso,continuo il cunnilingio strappandole una marea di piccoli orgasmi.
“Prendimi ti prego,per la prima volta voglio fare veramente l'amore”,le sue parole mi rimbombano nella testa,se non è amore è qualcosa di simile mai provato.
La copro col mio corpo, è lei a stringere la verga e ad accompagnarla alla tana umida, una leggera spinta e sprofondo in un paradiso di sensazioni,una corsa al piacere,lei è venuta come una fontana,ora tocca a me,affondo la mazza sempre più forte lei mi incita:”sono una puttana,la tua troia,fottimi,fottimi,sono tua,tuaaaa”.
Per un attimo la tentazione di scaricarmi in lei poi mi dico che sicuramente non è protetta,a malincuore esco da quel nido e mi scarico sul suo ventre piatto,tale è il desiderio di lei che non riesco a smettere di schizzare,le imbrattato di sperma il viso e i capelli,poi la bacio fregandomene del mio seme,la sua bocca è il paradiso in cui perdermi,siamo ambedue ansanti col fiato corto, all'improvviso sentiamo bussare alla porta.
È Carlotta che annuncia un arrivo a sorpresa:”Astolfo, Astolfo, Maria Antonietta è al portone”,oh cazzo, non posso farmi vedere in questo stato e poi c'è Rubina, difficile dare spiegazioni se ci trova così, ci guardiamo e in un nanosecondo siamo vestiti , sistemiamo la scrivania alla bene meglio e vado ad aprire la porta.
Entra e dà un'occhiata di sufficienza a Rubina ,fratellone anche qui al lavoro,lei se ne vada un attimo e ci lasci soli”,”già sempre lavorare e tu a sprecare il tuo tempo”,”un attimo perché quella indossa dei miei abiti? “.
Rubina sbianca, è di un pallido funereo”,”se proprio ti interessa non è solo una cliente,non aveva ricambi e gli ho prestato degli abiti che intanto tu non metti,se hai problemi te li ripago”,”ma no figurati,mi scoccia dirlo ma su di lei stanno meglio,oggi e difficile trovare un atelier che ti faccia abiti adatti a te,non posso certo indossare gli stessi abiti”,”certo d'altronde l'abito non fa il monaco”,”sciocco ma allora chi è lei, Rubina abbassa gli occhi fa per parlare,la prendo,la stringo e la bacio:”ti presento Rubina la mia fidanzata”.
Ha un sussulto e si stringe più forte a me:”ah,direi per tè una novità,di chi è figlia?”,”della strada cara,non ha genitori ricchi né titoli nobiliari,anzi è orfana e senza un euro, sarà per questo che l'amo”,”contento tè,ma devo ammettere che è proprio bella,adesso vado, aspetto amici, questa sera si festeggia il compleanno di Romina sai la figlia del architetto”,”la conosco,bella e vuota,noi dovremo lavorare ma se ci liberiamo veniamo”,”sei il solito orso,cara guardati da lui,pensa solo ai pezzenti”.
Il labbro di Rubina ha un fremito ma si trattiene, Maria Antonietta fa un frivolo gesto e ci lascia soli.
“La tua fidanzata ,ma sei impazzito,io,io,...”,”calma,forse è anche quello che vorrei,in ogni caso non puoi uscire da qui e se gli dico che sei ai domiciliari per rapina,scoppia una bomba, spero non ti dispiaccia il ruolo da castellana “,”non illudermi,non è giusto, farò come vuoi ma da ora in poi solo davanti agli altri “.
Forse ho sbagliato ma non voglio procurargli altri dispiaceri, ha già dato nella vita,mi convinco sempre più di provare qualcosa, forse amore ma non voglio illuderla.
La sera volere o volare dobbiamo partecipare alla festa,cerco di stare il più possibile defilato ma Rubina è oggetto di curiosità,del resto non mi hanno mai visto partecipare a una festa con una donna e per giunta così bella.
Qualcuno le si avvicina, prima di rispondere con lo sguardo cerca la mia approvazione, tutto sommato se la cava bene, qualcuna la guarda con malcelata invidia,appena è possibile ci ritiriamo, per tutti siamo fidanzati, gioco forza andiamo nello stesso appartamento, non è facile dopo quanto successo nel pomeriggio, lei è silenziosa, andiamo a turno in bagno e ci mettiamo a letto come vecchi sposi, Rubina finge di dormire,ogni tanto si spinge verso di me,attendo solo una sua mossa che non arriva, dormirgli accanto, sentire i suoi fiato regolare, il profumo dei capelli , è una dolce tortura, faccio fatica a prendere sonno.
Quando mi sveglio è appiccicata a me',le accarezzo i capelli,li bacio, vorrei fare l'amore,sono sempre più convinto del sentimento che provo ma resisto all'impulso ,voglio che sia lei a fare il primo passo forse per vigliaccheria,la paura di essere rifiutato.
Apre gli occhi,si stira e sorride:”ciao Astolfo,oggi cosa facciamo ,mi aiuteresti con Beppe?”,”molto volentieri ma ti avviso manualmente sono una frana”,ride divertita:”vedremo,la rosa è il più nobile dei fiori,ti troverai a tuo agio”,mi schiocca un bacio sulle labbra e poi va a lavarsi.
Beppe mi guarda vestito con una pettorina da giardiniere grattandosi la testa:”Conte, non so se è il caso”, Rubina mi incita,dopo parecchie spine conficcate tra le dita nonostante i guanti inizio a prenderci la mano,il mio primo roseto, Rubina applaude divertita e mi stampa un altro bacio.
Mia sorella sta partendo,si ferma a guardarmi:”ma tu sei pazzo,se qualcuno ti vede,sai la figura,un nobile di blasone che lavora con la terra, proprio non ti capisco”,”bene,un punto a mio favore,vieni che ti abbraccio”, sale in auto sconsolata,continuando a ripetere che sono impazzito.
Ci guardiamo in tre ,io ,Rubina e Beppe,un attimo e poi scoppia una fragorosa risata:”complimenti signor Conte ha visto che faccia ha fatto sua sorella”,”già era proprio buffa”.
Arrivano Flick e Flock dicendo se possono dare una mano,la sola presenza di Rubina ha trasformato tutti.
Squilla il telefono, è il magistrato che mi avvisa che la prima udienza si terrà tra un mese, Rubina freme di sapere,le dico dell'udienza:”riuscirai a sopportarmi tutto questo tempo?”,”vedremo,ricordati che ogni castello ha le sue segrete dove chiudere i prigionieri,vero guardie",non riescono a reggere il gioco,non ho mai riso così tanto.
Ormai si è creato un ambiente conviviale,si cena già dall'antipasto tutti insieme, l'appetito di Rubina non è calato,la capisco ha provato cos'è la vera fame.
Dopo cena solito giro in terrazzo, Rubina si sporge dalle torri merlate:”come sarebbe bello volare liberi come uccelli “,”hai ragione spesso ci penso anch'io, quando finirà questa storia mi piacerebbe portarti al mare”, si stringe alla mia spalla,a quest'ora rinfresca ,ha i brividi, la stringo a me e la copro con la mia giacchetta ,illuminata dalla luna i suoi occhi risplendono di una strana luce,solo ora mi rendo conto che non potrò più fare a meno di lei.rientriamo percorriamo i lunghi corridoi mi fermo davanti alla sua porta per un ultimo abbraccio :”vieni? Questa notte non mi va di dormire sola.
Entriamo,le labbra si uniscono,non occorrono parole,in quella notte facciamo l'amore,non ci sono altre parole per definirlo, tutto avviene con naturalezza, inizio lentamente a spogliarla,bacio ogni lembo di pelle scoperta,il suo profumo naturale è eccitante,le succhio i capezzoli turgidi, scendo sul ventre piatto,la lingua si insinua nell'ombelico,voglio godere di ogni parte del suo corpo.
Si distende sul letto in posizione lasciva,il fiore luccicante di umori,il loro profumo mi inebria ma continuo il percorso dall'interno coscia ai polpacci per poi scendere ai piedini,li massaggio e lecco una per una le dita, Rubina è percorsa da brividi di piacere,mi agguanta la testa portandola al centro del piacere,la metà tanto agognata.
Le labbra e la lingua le procura una miriade di piccoli orgasmi,i suoi ansimi sono dolce musica per le mie orecchie ,ormai il randello mi fa male da quanto è duro, Rubina mi legge nel pensiero,spalanca le cosce e mi guarda implorante,puro desiderio di appartenerci.
Facciamo l'amore per ore,per la prima volta in vita mia raggiunto l'orgasmo la mazza resta dura come pietra,mai sazio cambiamo più volte posizione fino a raggiungere un secondo orgasmo, Rubina cerca di alzarsi per andare in bagno ma io la trattengo,la riempio di coccole fino a addormentarci.
Al risveglio è accoccolata alla mia schiena,le dolci colline delle chiappe premono sul mio uccello,le bacio il collo e le spalle lei sembra immersa in un sonno profondo ma appena la verga tocca le grandi labbra si dimena quanto basta per agevolarne l'entrata,la chiavo in silenzio si sente solo rumore dei nostri ansimi sommessi,il miglior risveglio della mia vita.
È egoistico ma desidero scaricarmi nel profondo della sua tana,ma sarebbe da irresponsabili,forse anche lei desidera il mio seme,con una spinta mi fa rotolare di schiena,adesso è lei al comando,vedo la lussuria e il piacere nei suoi occhi:”ti prego resisti ancora un po”,inizia una lenta cavalcata,faccio sforzi per non venire,lei capisce che ormai sono al capolinea:”ancora un attimo,si, cosi, così,vengooo”,ormai non resisto,sto per farcirle il pancino,lei si disarciona e prende la mazza sul punto di esplodere tra le sue labbra,chiudo gli occhi e vengo, quattro lunghi schizzi nella sua bocca ,poi con la lingua lecca le ultime gocce,ho l'impulso di baciarla,per un attimo si ritrae ma anche lei lo desidera,per la prima volta sento il gusto del mio sperma,non provo schifo dalle sue labbra berrei di tutto.
Da quel risveglio ci comportiamo come una coppia e in cuor mio lo siamo,il dispiacere è che ogni tanto devo lasciarla sola per ritornare in città,devo rispettare gli impegni ma ogni ora che passo lontano da lei mi pesa terribilmente,sono completamente cotto di Rubina e sono certo che anche lei prova gli stessi sentimenti.
Un giorno in maniera del tutto inaspettata vengono a trovarmi in ufficio i miei genitori :”ciao Astolfo,siamo tornati la settimana scorsa dai Caraibi, abbiamo pensato di venire a trovarti”, sorrido, mentire non è la loro specialità :”papà faccio l'avvocato mi accorgo quando si dice una bugia, scommetto che avete parlato con Maria Antonietta”, interviene mamma:”lo sai non abbiamo nulla in contrario se frequenti.., si insomma,proletari o piccoli borghesi anzi un po' di sangue nuovo fa bene alla famiglia,ma tua sorella mi dice che sei strano,passi il tuo tempo al castello,aiuti il giardiniere ma soprattutto ancora non ci hai presentato la tua nuova fidanzata,lo sai siamo orgogliosi di quello che fai,a noi puoi confidare ogni cosa, perché c'è la tieni nascosta?”.
Ci rifletto un attimo perché no,non ho nulla di che vergognarmi:'avete ragione ma è un po' più complicato di ciò che sembra,se volete giovedì passo al palazzo e se non avete di meglio da fare venite con me' al castello, lì capirete “.
Sono visibilmente perplessi,lo sarei anch'io ma mancano solo due giorni e sanno che se non voglio parlare nessuno mi smuove,ci salutiamo con un caldo abbraccio,si può dire tutto dei miei ma a differenza dei loro amici non hanno la puzza sotto il naso.
Con Rubina ci sentiamo almeno tre volte al giorno, sarò come dice Maria Antonietta impazzito ma la sua voce mi serve come l'aria,per oggi decido di non dire nulla,domani le dirò che avremo compagnia e di non preoccuparsi, spero mi perdoni l'inganno.
Giovedì pomeriggio passo dai miei,sono pronti,ci aspettano un paio d'ore di viaggio, mamma parla un po' di tutto evitando l'argomento che ci vede qua, papà è più diretto,non vede l'ora di conoscere la verità.
Arriviamo, parcheggiamo nel grande cortile, Rubina mi vede dalla finestra e mi corre incontro, quasi mi soffoca con un abbraccio come se mancassi da tempo,dietro arrivano tutti.
“Buongiorno Conte, buongiorno contessa,dovete scusarci non aspettavamo il vostro arrivo”,”non si preoccupi Carlotta malchevada andiamo al ristorante”,”purtroppo non è possibile, accomodiamoci in giardino ,vi faccio vedere il roseto che abbiamo sistemato io e Rubina, Carlotta quando puoi porta da bere”,”figlio maleducato non ci presenti questo splendore della tua ragazza “, Rubina certo non si aspettava l'arrivo dei miei genitori, è bianca come uno straccio e non riesce a tenere ferme le mani.
“Tranquilla amore hanno insistito per conoscerti”,mi strattona e mi prende da parte sotto lo sguardo allibito dei miei :”ma allora ha veramente ragione Maria Antonietta, tu sei pazzo,presenti una ladra,una mendicante ai tuoi genitori,ti rendi conto nessuno mi accetterà mai,il Conte e la criminale rovineresti tè e i tuoi per una come me' “,la curiosità di mia madre è proverbiale,ci ha seguiti e ha ascoltato tutto.
“Astolfo adesso ci spieghi!”,”certo sedetevi”,stringo la mano a Rubina mentre racconto tutto ,dalla tentata rapina a quello che ha passato nella vita,non me lo sarei mai aspettato di vedere mio padre con gli occhi lucidi,mamma guarda Rubina e d’impeto la abbraccia,”figlia mia ,non riesco nemmeno immaginare cosa hai patito,se Astolfo ha fiducia in tè è perché lo meriti,vedrai risolviamo questa vicenda, voglio passare del tempo con l'unica ragazza che questo mascalzone ci ha presentato,deve veramente amarti,sai non è tipo da mischiare il lavoro con gli affetti”,”su facciamo un brindisi,a te Rubina la principessa che ha fatto battere il cuore a nostro figlio”.
Povera ragazza,presa da un turbine di emozioni,gli occhi si rigano di lacrime,chiede di scusarla e corre in casa :”che aspetti,vai raggiungila,questa ragazza mi piace,dai sbrigati “.
Corro in casa,mi guardo intorno ma non la vedo,Flik mi vede preoccupato :”è corsa in camera sua piangendo,vada la raggiunga",arrivo alla porta, è chiusa busso ma non risponde,mi sbuccio le nocche battendo sulla porta,la chiamo disperatamente ma non risponde,vorrei buttare giù la porta ma Flick mi precede,un colpo di spalla e la porta cede di schianto,lei non c'è sul letto un tubo di barbiturici,la porta finestra è spalancata,mi sento mancare,corro come un pazzo,lei si sta buttando di sotto,per fortuna c'è Flick,facciamo in tempo per un pelo ad agguantarla per le caviglie,urla di lasciarla andare,che non vuole distruggermi la vita,che è inutile e vuole farla finita.
Nel frattempo accorrono anche i miei,mamma ha fatto ai tempi un corso da infermiera,ha visto sul letto i medicinali:”Astolfo tienila su e prendila a schiaffi io le blocco la mascella e le infilo le dita in gola per farla vomitare,si così colpiscila ancora non smettere “.
Le lacrime mi accecano ma colpisco con tutta la forza quel volto che vorrei solo accarezzare e baciare,per fortuna mamma è in gamba, Rubina rigetta anche l'anima,tossisce e vomita altro liquido,la sollevo tra le braccia e la deposito sul letto con alle spalle quattro cuscini.
“Andate vi prego, voglio restare solo con lei”,”certo,io resto fuori dalla porta,se hai bisogno chiama”.
Rubina nonostante mamma le ha fatto ingurgitare un intera caffetteria ha le palpebre pesanti:”vieni amore mio andiamo sotto la doccia “mi respinge con un braccio:”perché continui a chiamarmi amore,sono una poco di buono, un avanzo di galera,una persona da evitare, è meglio che mi tolga dal mondo”,”perché hai fatto tutto questo perché?”la paura di perderla e le sue parole mi rendono pazzo,la scuoto,ho ancora negli occhi il terrore di quei momenti.
Trattiene il fiato, Altre lacrime le rigano il viso :”vuoi proprio saperlo il perché, perché ti amo,hai capito ! Anch'io ti amo, volevo fermare questi momenti di felicità,non posso pensare a quando tutto sarà finito è per questo che volevo farla finita”.
La sollevo e completamente vestiti la porto sotto la doccia fredda:”stupida deficiente,se non riuscivo a fermarti mi sarei buttato nel vuoto dopo di tè,tutto si risolve,hai capito tutto “,ho una crisi di nervi,tutti e due piangiamo,lei allunga una mano a accarezzarmi il viso, è come un flash ,le labbra si cercano,seduti a terra nel piatto doccia sotto gli scrosci gelati le nostre anime sembrano fondersi, l'espressione dei suoi occhi cambia,ora li legge la voglia di vivere,in un attimo siamo sul letto, nonostante il gelo la verga reagisce,la desidero troppo con il cuore e con la testa, è solo una sveltina o forse il suggello del nostro amore,al momento fatidico quando ormai sono al capolinea Rubina con le gambe mi cintura i fianchi impedendomi di uscire,le riverso nella tana bollente tutta la mia essenza,per poi ambedue crollare in un sonno profondo e liberatorio.
Ci svegliamo contemporaneamente,indosso un pigiama e lei una vestaglia,siamo asciutti coperti da un piumino, accanto al letto sono sedute Elisabetta mia madre e Carlotta, mamma sorride al nostro stupore :”bhe' erano passate più di due ore e tu non chiamavi, è normale per una madre preoccuparsi,per fortuna dopo il trattamento del signor Andreatta quello che chiamate Flick,la porta era aperta,ho chiamato Carlotta e tuo padre a rimediare al disastro ,dovevate vedere l'imbarazzo del Conte a vedervi nudi nel letto, specie Rubina,erano anni che non gli vedevo crescere un bozzo simile nel pantalone e a tal proposito devo andare in camera da lui per dirimere una questione, oramai è notte fonda ma Carlotta vi ha lasciato la cena in caldo,ciao ragazzi vi lascio soli,andiamo Carlotta “.
Qualcosa abbiamo lasciato alle spalle, ci guardiamo e scopriamo a ridere di gusto, un riso irrefrenabile che sancisce la fine di un incubo.
Mangiamo un boccone, Rubina guarda la torta con crema chantilly, gli è tornato il solito appetito,la tempesta è alle spalle,torniamo in terrazza ma questa volta a guardare le stelle,ormai siamo legati a doppio filo e la cosa nonostante le sue paure rende felice entrambi.
Da quel giorno la famiglia viene spesso a trovarci,mamma si ferma anche qualche giorno, papà è troppo occupato con gli affari, l'unica scontenta è mia sorella , nonostante abbia il mondo ai suoi piedi è Rubina che tenta di approcciare un rapporto pare che non la può vedere,credo sia stupidamente gelosa.
I giorni passano e finalmente arriva il giorno dell'udienza, in prima fila tra il pubblico ci sono i miei genitori, Rubina trema come una foglia sembra che nelle vene non le scorra un goccio di sangue, io mi sento tranquillo ho abbastanza argomenti per convincere la giuria della sua buona fede.
Dopo la scarna esposizione dei fatti l'accusa prende la parola,una serie di feroci menzogne che credo riuscirò a smontare, Rubina mi guarda implorante,non capisce perché non ribatto,le sorrido per tranquillizzarla.
La controparte chiama a deporre la prima e unica testimone,la vecchia malvagia a cui ha sottratto la borsetta.
Racconta la sua verità,che nella borsa c'erano gioielli per un valore di diverse migliaia di euro e cinquemila euro in contanti,la giuria ha un mormorio di sdegno nei confronti della mia protetta,poi l'avvocato getta fango a profusione sul suo passato, l'orfanotrofio,le fughe,i furtarelli,il riformatorio e la galera,in quadro che esposto così fa rabbrividire.
Resto così tranquillo da dare l'idea di non interessarmi del caso,la vecchia signora guarda Rubina con un ghigno diabolico, c'è poco altro da dire,domani tocca alla difesa,prima su mio consiglio Rubina si dichiara solo colpevole di tentata rapina.
Salgo anch'io sulla volante che ci riporta al castello, Rubina ovviamente è nervosa, tutti l'ho sarebbero nei suoi panni,mi colpisce una frase:”ti prego se dovesse andare male non aspettarmi”,è difficile tenere il morale alto ma ci pensa mia madre che è ormai diventata la mia migliore alleata quando arriviamo al castello a strapparle dei sorrisi.
La notte facciamo l'amore, Rubina per paura che sia l'ultima volta vuole donarmi l'ultima verginità, l'ho sempre desiderato ma mi rifiuto categoricamente:”no cara ma non credere di cavartela così, sarà il pagamento della mia parcella e credimi dovrai versare tante rate”,quella notte il sesso sembra diverso,si è sempre concessa con amore ma quella notte è riuscita a fare molto di più, eravamo due corpi e un anima.
La mattina doveva accompagnarci il maresciallo ma ci fa' un regalo,ci ha lasciato andare con la mia auto, Rubina su mio consiglio ha indossato qualcosa di semplice,arrivati al parcheggio del tribunale ci aspettano i carabinieri per portarla in aula,un bacio di incoraggiamento e la guardo allontanarsi scortata,giuro a me stesso che sarà l'ultima volta.
Inizia l'udienza,tra la giuria non tira una buona aria,ma cercherò di fare cambiare idea,ho parecchi assi nella manica.
Ho intervistato diversa gente presente quel giorno al mercato,alcuni hanno accettato di presentarsi in tribunale,in prima battuta chiedo hai testimoni di descrivere la scena, più o meno il racconto è condiviso;’ho visto la signorina qui presente,strappare la borsa a quella signora, mentre correva nella mia direzione l'ha aperta,si è fermata ed è tornata indietro pur sapendo che nel frattempo erano arrivati i carabinieri “,”grazie signora,non trova che è uno strano atteggiamento per una ladra “, “effettivamente sono rimasta colpita certo non me l'aspettavo”,’grazie e secondo lei la qui presente può avere avuto il tempo di nascondere la refurtiva?”,”no è impossibile non ne aveva il tempo”,cinque testimoni raccontano gli stessi eventi e poi chiamo a testimoniare alcuni presenti al capannello che si era formato durante l'arresto.
“Dica dopo arresto dell'imputata la signora ha detto qualcosa “,”era furiosa,ha detto che gliela avrebbe fatta pagare e che certa gente non merita di vivere in una società civile”,”e niente altro?”,”si diceva,che quella miserabile pezzente non avrebbe più dato fastidio a nessuno per parecchio tempo “.
A quel punto, nonostante il suo avvocato ha cercato di trattenerla:”come osa mettere in dubbio la mia parola,io sono la moglie del sindaco, dovrebbe vergognarsi a difendere quella delinquente”,”dice,forse qui in quest'aula qualcun'altra ha commesso un crimine”, l'avvocato della controparte la prende per un braccio e la mette a sedere ma è furiosa non credo regga per molto.
“Chiamo a deporre il maresciallo Codini ,dica signor maresciallo avete controllato la borsa della signora “,”certo, c'erano dei medicinali salvavita e un portafoglio con dentro centoventi euro”,”non le pare strano,che i centoventi euro sono rimasti in borsa e tutto il resto è sparito?”,”certo abbiamo chiesto più volte alla signora se era certa del contenuto, abbiamo messo tutto a verbale”,”e la ragazza come si è giustificata?”,”non è stato facile farla parlare,sembrava una belva , ce l'aveva con la signora Adele,la moglie del sindaco “,”quindi non si è giustificata?”,”si dopo che si è calmata ha sostenuto che si,aveva l'intenzione di rubare,ma poi ha visto i farmaci e ha pensato che fossero indispensabili a qualcuno ed è per questo che è tornata e si è fatta arrestare”,”grazie “.
“Se permette vorrei aggiungere che faccio questo mestiere da più di trent'anni e ho imparato a riconoscere le menzogne, personalmente reputo che l'imputata era sincera”.
La megera esplode:”e allora,anche fosse,si vuole difendere una criminale incallita, è per colpa di gente come voi se le strade sono insicure,e tu maledetta,vedrai te la farò pagare quanto è vero Dio”,”l'avvocato cerca di calmarla le dice di tacere che rischia una denuncia ma senza sortire nessun effetto ,la vecchia continua a vomitare insulti su Rubina,su di me' e il maresciallo che ha detta sua doveva spalleggiarla.
Il legale dell'accusa si mette le mani tra i capelli ,poi tenta l'ultima mossa,mostra al giudice e ai giurati foto dove la sua cliente teneva un braccio con una vistosa fasciatura .
“E questo secondo voi è il buonismo dell'imputata? Guardate come ha ridotto la mia assistita “, mi aspettavo quest'ultima mossa.
“Caro collega,mostri un certificato medico,o una ricevuta di qualche clinica privata,mi basterebbe la conferma del medico di base della signora se no facciamo finta che non ha fatto vedere nulla.
A questo punto sbatte a terra le foto:”ma che ca…,ritiro il mio mandato “.ora è il momento di impietosire la giuria,invero racconto solo la verità del suo difficile percorso,qualcuno è visibilmente commosso.
Ora non resta che attendere il verdetto ,sono speranzoso,credo di aver portato i giurati dalla nostra,parte.
Quando rientra il giudice Rubina trattiene il fiato e mi stringe la mano.
“Dichiaro la imputata per quanto colpevole di tentata rapina a mesi uno di reclusione ai domiciliari,dalle carte risulta che la pena è già stata scontata,quindi signorina Rubina Rossi può andare,mi auguro di non rivederla più in quest'aula se no sarò molto severo”.
Esplode la felicità di tutti,il maresciallo,i miei genitori,persino qualche membro della giuria l'abbraccia, mentre il mio amore sì sfoga in un pianto liberatorio.
Usciamo dal tribunale, è una splendida giornata di sole :” allora sei libera,puoi andare dove vuoi”,mi salta al collo e mi bacia sotto lo sguardo commosso dei miei,poi mi guarda e pronuncia le più belle parole che avrei voluto sentire:”portami a casa”.
Rientriamo tutti al castello,sono tutti in fermento per festeggiare, Elisabetta ha preteso ci fosse anche mia sorella,certi momenti si celebrano in famiglia, tutti la sommergono gli abbracci, Maria Antonietta si limita a un freddo saluto, proprio non gli và a genio e non capisco il perché.
A metà pomeriggio mi chiede di andare a piedi in paese,il ritorno sarà duro la strada ha una pendenza del 15%, Rubina è rinata le sue paure alle spalle, è sorridente la gente per strada mi riconosce e ci saluta,la cittadina è piccola tutti sanno di lei ma nel vociare non sento commenti negativi, nessuno conosce il suo nome, qualcuno la chiama la castellana altri la principessa nella torre,in poche ore conosco più gente con lei che in trent'anni,sembra che tutti ammirino questa strana coppia.
Come previsto al ritorno è dura,ogni tanto ci fermiamo a prendere fiato,per fortuna passa in motocarro del fruttivendolo, saltiamo nel cassone e arriviamo al castello allacciati a pomiciare.
A ora di cena ci riuniamo tutti nella grande sala da pranzo, quando Maria Antonietta si accorge che si siedono tutti a tavola,ha un gesto di stizza si alza e va via, papà la fulmina con lo sguardo mamma si alza e le va dietro,io la seguo.
“Non permetterti più un simile comportamento,torna a sederti’,”ma mamma con la servitù? È gente pagata per servire e voi improvvisamente li trattate come pari,tutto per colpa di quella la”,sto per intervenire ma mamma mi anticipa :”come ti permetti, Rubina è la fidanzata di Astolfo,una brava ragazza che ha conosciuto la sofferenza,tu hai avuto la vita facile,ma prima di giudicare dimostra di essere all'altezza nel cognome che porti,non a bighellonare con quegli scansafatiche debosciati che frequenti, è meglio che segui le lezioni all'università,una gran donna si riconosce non solo dal titolo chiaro! È ora torna a tavola e scusati”.
È la prima volta che sento mamma Elisabetta alzare la voce, Maria Antonietta abbassa le ali e torna a tavola.
Peccato in fondo le voglio bene , vorrei cambiasse ,a tavola non spiccica una parola , dal canto suo Rubina cerca di coinvolgerla, sente ostilità ma cerca di dialogare con lei , purtroppo ottenendo solo risposte secche, peccato sarebbe bello andassero d'accordo,in fondo sono le persone oltre ai miei genitori a me più care.
Finalmente restiamo soli,finiamo la bottiglia di prosecco entriamo nella nostra alcova un po' brilli, Rubina va in bagno per prima,passa del tempo,comincio a preoccuparmi, finalmente esce,una vera visione,indossa uno baby doll che la rende ancora più sensuale,un bacetto e vado a prepararmi, quando esco mi accoglie con un sorriso diverso dal solito,sembra una gatta che gioca con il topolino.
Si mette in posizione così lasciva da fare resuscitare un morto,si accarezza la micia e stimola il bottoncino, impossibile resistere ,mi getto a leccare quel bendidio,non è certo la prima volta che lecco una passera,ma i suoi umori sono dolci come il miele e il profumo che emana la micetta mi inebria.
Di solito dopo un lungo cunnilingio che le strappa forti orgasmi allarga le gambe per accogliere la verga,questa volta si mette a quattro zampe dimenando il culetto,oh cazzo improvvisamente mi ricordo della promessa,io non gliela avrei mai chiesto.
“L'hai già fatto?, voglio provarci ma non ti nascondo che ho un po' di paura, al riformatorio una guardia ha cercato di farlo ma io sono riuscita a dargli un calcio,si insomma,gli ho colpito i coglioni,per fortuna me la sono cavata con un mese di isolamento, ovviamente non mi hanno creduto “,”tesoro,desidero tutto di te ma voglio che sei convinta”.
“Mi sono preparata,non sai la vergogna a chiedere a Carlotta la peretta e il liquido per i lavaggi interni ma lo desidero tantissimo,so che proverò un po' di dolore ma tu saprai portarmi in paradiso “.
Come rifiutare, anch'io lo desidero, il buchetto scuro e grinzoso occhieggia tra quelle chiappe che sembrano disegnate da un artista,con la lingua lavoro il pertugio,uso anche un po' del suo miele, sembra gradire il trattamento anche quando lo forzo con un dito,lei è rilassata e fiduciosa,lecco quella meraviglia fino a rendere le piccole labbra morbide e cedevoli,mi faccio spazio con due dita,solo un sussulto e poi torna ad ansimare.
Uso molta saliva,poi mi accorgo di un flacone che ha appoggiato sul comodino, è nello stile di Rubina,decisa e risoluta,ungo bene il randello e con le dita ne cospargo un po' nel buchetto, è il momento tanto agognato.
Punto la verga e entro un pezzetto,lei muove le chiappe e mi stimola ulteriormente, vorrei affondare ma temo di farle troppo male :”dai deciso,ho voglia di provare anche questo piacere ma ti prego se te lo dico fermati”,in colpetto deciso e sento cedere l'anello,un urletto, mi ferma con la mano:”male,male,un attimo,fermati ma non uscire”, all'idea di procurare dolore a momenti mi si ammoscia:”ecco, dai adesso ma fai piano”,avanzo lentamente un centimetro alla volta, lei morde il cuscino,continuo cercando di essere il più delicato possibile ma ho pur sempre una mazza importante,non vi è mai venuto in mente di misurarla ma credo sia di almeno venti centimetri e molto spessa,la mia paura è di procurarle delle lacerazioni,arrivo a fine corsa,sento il vello toccare lo scroto,il budello avvolge la mazza sento ogni movimento dei muscoli interni.
Resto immobile in attesa,la mazza pulsa dal desiderio,devo trattenermi per non chiavare forte questa meraviglia, finalmente la sento rilassarsi inizia a ruotare il bacino,credo si sia abituata all intruso, un'attimo e mi chiede di muovermi,ci vado cauto, presto sento i suoi ansimi e accelero la corsa mentre con una mano le mortorio il clitoride.
“Continua , continua,così e bello sto godendo non lo pensavo possibile ma mi piace”,era quello che aspettavo,libero alla corsa verso il piacere,ormai la mazza scorre agevolmente e ad ogni affondo i suo ansimare aumenta,non credo di poter resistere molto,desidero scaricare la mia essenza in quel caldo e accogliente budello.
“Ooh,bellissimo,continua è meraviglioso siiii mi piace,dai ancora più forte, più forteee,godoooo”,due forti affondi e vengo,non tengo il conto degli schizzi ma il randello continua a eruttare sperma,adesso muove i muscoli interni in un modo che sembra risucchiare la mazza,credo di avergli farcito ben bene l'intestino .
“Pazzesco e stato incredibile non pensavo si potesse godere anche da li,che ne dici adesso di tornare al tradizionale “,mi getto a leccarle il clitoride ormai gonfio e grosso come una fragolina :”aspetta sta uscendo tutto “,non le dò retta lecco con passione la passera, fregandomene del mio sperma che fuoriuscendo ha fatto una grossa macchia sul lenzuolo,ci diamo dentro tutta notte fino a crollare esausti.
Purtroppo il lavoro chiama,le propongo di seguirmi in città, naturalmente accetta,ormai siamo una coppia affiatata,passiamo la settimana nel palazzo in città ma il weekend si torna al castello che ha visto nascere il nostro amore.
Di giorno lavoro,lei è curiosa di conoscere le mie cause, quando sono in ufficio si butta sui libri,li divora ha fame di conoscenza,le propongo l'idea di fare le serali per conseguire un diploma, accetta con entusiasmo,rientro dal lavoro,tra le diciotto e le diciannove, ma si aspetta il suo rientro per cenare tutti insieme.
L'atteggiamento di mia sorella nei suoi confronti sembra leggermente cambiato ma non perde occasioni per passare le serate da amici o da spasimanti,so di certo che non ha un ragazzo fisso,prende la vita con leggerezza anche un rapporto fisso è troppo per il suo carattere ,vorrei tanto che facesse amicizia con Rubina ma ogni suo tentativo è vano.
Ho introdotto Rubina nella società,mi segue è gentile ma non si sente a suo agio,con qualcuno nasce un'amicizia solida,un paio di mie collaboratrici e le famiglie,e qualcuno dell'ambiente,quei pochi che non mettono se stessi su tutto e tutti.
Ormai i miei aspettano solo che ci sposiamo,lei non si sente ancora pronta, è un passo importante da condividere,ogni tanto nei weekend trascuriamo il castello e andiamo al mare,la prima volta ho letto l'entusiasmo nei suoi occhi,era la prima volta,chiudeva gli occhi per sentirne il rumore.
Naturalmente non sapeva nuotare,Flock si è offerto di insegnarle nella piscina del giardino del maniero e per questo per qualche settimana anticipava la partenza accompagnata dall'autista di mamma .
In breve ha imparato a nuotare come un pesciolino,il suo più grande pregio è impegnarsi in tutto ciò che le suscita interesse,Flok ex nuotatore agonistico le ha insegnato,lo stile libero,a farfalla e di dorso,dopo tre settimane in acqua mi dà la biada,non che sia difficile non sono mai stato un grande nuotare.
Una sera in città,dopo cena si parla dei progressi nel nuoto di Rubina , Maria Antonietta la guarda e fa una smorfia di compatimento:”adesso la castellana con quattro lezioni di un bodyguard sarebbe diventata una campionessa,io stupida ho dovuto pagare un istruttore e sbattermi per anni in piscina ma smettetela di spararle grosse sembra che ogni cosa che faccia è meglio di tutti, certo è la superfiga”.
Rubina fa di tutto per rabbonirla,la insegue fino alle sue camere ma Maria Antonietta,si chiude dentro maledicendo tutti.
La mia donna ci sta male, l'ultima cosa che vuole e seminare zizzania nella famiglia che la accolta come una figlia.
La settimana successiva andiamo a castello,tra una settimana partiremo per le ferie,siamo sdraiati in piscina a goderci il sole e una leggera brezza, Maria Antonietta si tuffa a pochi metri schizzandoci ho un moto di rabbia, Rubina mi tiene per un braccio per calmarmi, l'atteggiamento di mia sorella è insopportabile, Rubina con lei è sempre stata gentile, è vero che prima del suo arrivo era la cocca di mamma ma sarebbe ora che si dia una mossa,non ha l'età per fare i capricci.
Percorre un paio di vasche a buon ritmo poi si ferma accanto alle nostre sdraio:”castellana,che ne dici di una gara,chi perde lascia il palazzo e viene a vivere qua per un mese”, naturalmente il mio amore non cede alla provocazione:”dai sei sicuramente più brava tu,ma se ti dò fastidio,tra pochi giorni partiremo per le vacanze se vuoi nel frattempo resto al castello”,”e no mia cara,ora ci fai vedere quanto sei brava”, Flik e Flok ridono sotto i baffi ben sapendo che nonostante il poco tempo trascorso Rubina è senz'altro più brava.
“Che fate qui andate a fare il vostro solito,non importunare la gente per bene”,a tutto c'è un limite, Rubina scatta:”che ti credi,solo perché sei nata ricca di giudicare gli altri, possibile che non capisci che non ti sono nemica,vuoi battermi a nuoto accomodati,su sei vasche ne prendo una di vantaggio poi mi fermo e ti lascio vincere”,”senti la sbruffona dalle belle tette,provaci,ti faccio vedere come è fatta una vera nobile “.
“Scusami Astolfo ma adesso è troppo, è ora che qualcuno le faccia capire che non esistono persone di serie a e serie b, le persone si giudicano da come si comportano”,”vai amore, è ora che qualcuno la ridimensioni e le faccia mettere i piedi a terra”.
Rubina entra in acqua, l'accordo e che si parta al mio via, Maria Antonietta anticipa la partenza,me lo aspettavo è da lei,alla fine della prima vasca sono già appaiate,tutti sono accorsi a vedere lo spettacolo,mia sorella spinge al massimo delle sue forze ma non c'è storia dopo poche vasche il distacco è netto,verso la fine le vasche di vantaggio sono due, Maria Antonietta, sembra fermarsi sussulta e in un attimo affonda.
Il più pronto e Flock, si tuffa la raggiunge e aiutato da noi la tira al bordo vasca, è svenuta,forse per lo sforzo e sicuramente ha ingerito molta acqua.
Flock sa il fatto suo:”allontanatevi fatela respirare”,ho momenti di terrore, nonostante siamo diversi amo mia sorella, Flock le fa il massaggio cardiaco e poi la respirazione bocca a bocca, improvvisamente apre gli occhi e vomita getti di acqua.
“Che fai,tieni giù quelle mani”,”brutta scema,ti ha salvato la vita, almeno digli grazie”, improvvisamente si rende conto di quanto accaduto, arrossisce come un peperone e lo ringrazia.
È la prima volta che la vedo rivolgersi al personale in maniera gentile, Flock le risponde,”di nulla, è troppo giovane e bella per morire”,la solleva come un fuscello ,la deposita sul lettino e la copre con un asciugamano,noi le stiamo intorno preoccupati,Rubina corre in casa torna con una coperta per tenerla in caldo, finalmente la sento ringraziare la mia fidanzata:’scusami ho esagerato,non lo sapevo , credevo di essere portata per il nuoto ma ho scoperto che non sono poi così brava e non dovevo provocarti”.
Pace fatta?Non credo,quando mia sorella si impunta su qualcuno è dura fargli cambiare opinione, diciamo un armistizio.
A sera arrivano i miei,di comune accordo non diciamo niente della bravata,ormai d'abitudine quando non c'è gente mangiamo tutti insieme,vedo Maria Antonietta tirare strane occhiate al suo salvatore,mi sa che nonostante il conto in banca le piace.
Finalmente le ferie,passiamo quindici giorni spensierati e pieni di sesso,ormai ogni seduta non può dirsi finita se non faccio visita al suo culetto,quando ci tocca rientrare siamo tristi , d'altronde il lavoro mi aspetta e Rubina da l'esame di due anni in uno.
E mia sorella?,per un po' tutto tranquillo poi un colpo di coda,eravamo tutti al castello,arriva Maria Antonietta nel salone,e pare agitata:”sono spariti due quadri dalla galleria e la statuetta del Bernini “,cazzo ci sarà un valore di almeno un milione di euro,in casa c'eravamo solo noi, Marco e Antonio”Flik e flok”erano in permesso per andare a trovare la sorella.
Nessuno pensa a Rubina,per i miei è come una figlia, l'unica a insinuare sospetti è mia sorella.
“Possibile che vi abbia accecato tutti,chi può essere stata se non lei, è l'unica di cui non ci sì può fidare,ha già rubato in passato e certe cose non cambiano, ha abbindolato Astolfo e lui c'è caduto come una pera matura”.
Si aspettava chissà quale reazione,mio padre bonariamente:”sicuramente lei non c'entra mal che vada siamo assicurati”,mamma esordisce:”come ti permetti di infangare la tua futura cognata”, Rubina è pallida come uno straccio,vede tornare i nuvoloni del passato:”state tranquilli se è stato qualcuno del castello lo scopriremo immediatamente”,prendo lo smartphone e apro l'app della videosorveglianza,nel frattempo squilla il telefono di Maria Antonietta, ascolta ed ora è lei a sbiancare:”no ti prego non farlo”, troppo tardi,nel frattempo mio padre che ha installato suo smartphone la stessa app, sta già guardando e con sguardo funereo passa il telefono a mamma.
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Commenti per Rinchiusa nella torre :
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